sabato 26 ottobre 2013

Polinice e Priebke

Ha ragione S Thanopulos nelle “Verità Nascoste” sul manifesto di oggi e risponde ad una domanda che mi aveva tormentato in questi giorni riguardo ai funerali di Priebke; negandoli non ci comportiamo tutti come Creonte? La mia risposta era stata: è inaccettabile fare di un funerale un atto politico, perché di questo si tratta quando si seppellisce una SS, invece tutto deve restare muto e chi lo vuole faccia qualcosa ma in silenzio e di nascosto. Forse sono (troppo?) tollerante e non so se è un bene dato che la tolleranza non è mai neutrale. Oppure rimuovo il problema come si fa con qualcosa che ci disturba ma che non si ha il coraggio di impedire. In realtà Priebke non è uguale a Polinice, è “fuori dalla scena tragica”, come dice in modo elegante Thanopulos, ne è uscito parecchio tempo fa, quando è diventato una SS morendo di fatto già allora. Per questo Antigone non è in grado di seppellirlo oggi.

lunedì 21 ottobre 2013

Stabilità

Ha senso elogiare la stabilità come valore se però il punto di equilibrio è sbagliato? Un po' come un altro totem dei nostri tempi, la "certezza della pena" quando la pena è ingiusta? Oppure cosa facciamo se la stabilità è solo fittizia? Frutto magari di una "grande vittoria parlamentare" (chi se no? il corriere) ma appunto solo di quella, vittoria di una battaglia che non sembra aver toccato uno solo dei nodi politici dietro le tante guerre che agitano il nostro parlamento. Guerre in fondo frutto di "instabilità" (si legge anche spread) in parte "importata" dalle stabilità che si legge anche export, costo del lavoro, impreparazione altrui.
Ricordate quando ai critici dell'euro, e io non sono tra quelli, veniva risposto e  ancora si risponde: "ma che volete? Non capite che con l'euro siamo tutti più protetti, senza il  suo scudo saremmo in balia di ogni speculazione". Ora che l'euro si è trasformato da scudo a (quasi) condanna bisognerebbe avere il coraggio almeno di capire come sia potuto succedere, magari senza dire solo che abbiamo sprecato un'occasione, che è colpa nostra se non abbiamo saputo cogliere il momento dei tassi bassi, come se l'idea di economia che abbiamo dipendesse solo da quello. Come è semplice il mondo dei monetaristi. E quanto madornali sono i loro errori.

mercoledì 11 settembre 2013

Democrazia e Cosituzione

il costituzionalismo vuol dire dare limiti e regole al potere, il potere non vuole limiti non vuole regole ma noi dobbiamo impoglierli e farglieli rispettare, perché una democrazia  dove non sono rispettati i limiti e le regole cade

La parole sono  semplici e dirette, sono state dette da Lorenza Carlassarre nel convegno di domenica in difesa della Costituzione e contro i progetti che puntano a procedure semplificate di riforma costituzionale (che idea geniale).
il link con la registrazione integrale, preso da radio radicale,  è  questo: Assemblea liberta e giustizia 8 Settembre 2013  e la frasi citate si trovano al minuto 35  (più o meno)
per oggi basta

giovedì 5 settembre 2013

Avviso ai garantisti

Ieri si è cominciato a discutere in commissione giustizia del senato degli emendamenti al disegno di legge sulla tortura.
Sarà interessante vedere chi sono e cosa faranno i garantisti.
A proposito:
http://www.3leggi.it

Tre leggi da firmare please

mercoledì 4 settembre 2013

La rivoluzione liberale

Sentirli riparlare dopo 20 anni di rivoluzione liberale  è, sia chiaro, sempre meglio di sentirli parlare di agibilità politica o di ferita alla democrazia, leggere sul Foglio di "delirio libertario" è divertente, ah poi l'alleanza con Pannella,  come allora! Proprio come i tre moschettieri vent'anni dopo! Ma è tutto  questo ciò che rimane di questi anni buttati? Nemmeno una riforma epocale da salvare? Che so una riforma Gelmini o Sacconi o Maroni, uno dei lodi Alfano, una finanziaria di Tremonti, una legge Cirielli, un decreto sicurezza, uno sgombero di Rom, un respingimento in mare, un cie od un cara, un trattato di amicizia, un oleodotto, una guerra, una radice cristiana, un Formigoni, qualcosa?
No è rimasta  solo la rivoluzione liberale.

domenica 1 settembre 2013

Siria

Secondo me in questi giorni la notizia più importante non è stata tanto l' abolizione (o il cambiamento di nome) dell'imu o Berlusconi che ha firmato i referendum ma l'evoluzione della crisi siriana.
Non so, tutto è come sempre confuso. Non c'è un'opzione chiara per fortuna siamo lontani dal nuovo ordine mondiale della prima guerra in Irak e dalle "certezze" della seconda guerra dell'Irak di dieci anni fa. Non sembra però che basti per evitare una (piccola) guerra. Si tratta di punire chi usa armi chimiche, si dice.
Giusto non si è complici di crimini contro l'umanità.
Mi domando però se bombardare è la punizione giusta, non so, i tanti "danni collaterali" di questi anni di guerre al terrorismo mi sembra dicano tutti in coro di no.
È un coro muto

P.S.
In tutto questo la posizione del governo italiano è, per una volta, ragionevole

lunedì 26 agosto 2013

Amnistia Amnistia

Ha ragione Andrea Fabozzi sul Manifesto di Sabato 24 Agosto (sebbene smentito il giorno dopo sullo stesso giornale da un insolito articolo debole e saccente di Massimo Villone). Non si può essere contro l' amnistia perché favorirebbe Berlusconi; per una volta il suo interesse particolare e l'interesse generale di tutti noi coinciderebbero e tutti, ripeto tutti noi saremmo più liberi. Per una volta, dopo tanto tempo ci sarebbe meno ingiustizia nel nostro paese.
Non è poco.
E ci sarebbe ancora di più, non che sia un esperto, ma credo che politicamente si potrebbe utilizzare l' amnistia come leva per far pagare un prezzo molto alto a Berlusconi e al suo partito. Su questo tema, invece che la sinistra che rincorre la destra sulla sicurezza, succederebbe il contrario, sarebbe, per una volta, la sinistra egemone. E incredibile che nessuno a sinistra l' abbia notato ieri (a parte appunto il Manifesto)
 P.S. A tutti quelli che con un riflesso condizionato parlano di "certezza della pena" andrebbe detto che questo "concetto" applicato alla vita normale è una boiata pazzesca infatti se uno fa un errore non è che non lo corregge perché quello che ha deciso 5 ,10, 15 anni fa è immodificabile . Questo è ciò che pensa della certezza della pena l' amministrazione Obama:

http://www.nytimes.com/2013/08/12/us/justice-dept-seeks-to-curtail-stiff-drug-sentences.html?_r=0

Qui invece per fare qualcosa bisogna passare dal parlamento con la maggioranza qualificata

domenica 25 agosto 2013

Luoghi comuni reazionari

Questo articolo è un concentrato di luoghi comuni imbarazzante, lo segnalo perché, sebbene parli di francesi, gli argomenti che si trovano sono quelli che si leggono anche in Italia. Come al solito invece dei fatti, contano i giudizi morali quasi da vecchio testamento (economico) tipo: "Tu francese hai 5 settimane di ferie e lavori troppo poco! Anatema, su di te ed i tuoi figli!" :)
NYTimes: A Proud Nation Ponders How to Halt Its Slow Decline http://nyti.ms/1dd5lx3

lunedì 12 agosto 2013

Lenin al Corriere

Il Corriere della Sera si dimostra sempre più come lo specchio della crisi italiana.
Da vent' anni tutte le politiche e le decisioni che hanno portato al disastro-dissesto-regressione-involuzione italiana sono state formulate o sostenute da quel giornale.
Addirittura sono arrivati nell'ultimo anno ad esprimere un presidente del consiglio (Monti) sostenuto senza se e senza ma, anche da postumo, fino a qualche giorno fa.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti guardiamo per esempio  alla "modernizzazione del paese", alla "riduzione del debito"  o "alla crescita economica" temi su cui il Corriere  da lezioni a tutti specialmente a sinistra definita nella propria neolingua "conservatrice" e non "riformista" "elitaria" e non "popolare" (il Corriere come ultima frontiera del pop alla.....Monti verrebbe da dire) "burocratica", "antipatica" sostenuta in fondo da esseri inferiori, "giustizialisti", ignoranti ed incapaci, i vecchi trinariciuti della guerra fredda. Di questa sinistra il popolo (quello vero di cui al Corriere evidentemente hanno il polso) non si fida ed è per questo che non la vota e tende a preferire invece "il grande eroe popolare"  (GEP, la definizione è di Ferrara). Ora appunto a parte il fatto che per esempio:
  1. le lezioni vengono da un giornale da sempre filogovernativo e che quindi ha sostenuto le politiche "epocali" (sopratutto della destra al governo) di modernizzazione e di riforme. Politiche, che non solo non hanno modernizzato niente ma che al contrario ci hanno fatto regredire con il risultato che non solo abbiamo meno diritti, ma siamo anche più poveri,
  2. le posizioni del GEP sono al momento inconciliabili, con  quello che scrivono riguardo alla spesa pubblica i due economisti Alesina e Giavazzi, che danno la linea del Corriere in economia e che ultimamente sono diventati socialdemocratici (!), sebbene schroederiani, nell'ultimo dei loro camaleontici travestimenti; la linea editoriale infatti sembra essere  al Corriere indipendente dalla logica,
  3. il popolo per il Corriere è sempre becero "giustizialista" quando "condanna" il GEP (o Craxi)  ma viene sempre celebrato e quasi santificato  come "maggioranza" "moderata" quando vota il GEP
  4. sebbene i "garantisti" abbiano riempito le carceri e tolto diritti e (letteralmente) spazio fisico ai reclusi, come mai nella storia d'Italia, per il Corriere i "giustizialisti" sono sempre gli altri (su questo farò prima o poi un post)
Il punto centrale però è l'arbitrarietà delle posizioni del giornale o meglio la loro subalternità ad una ideologia. Il giornale è infatti monotono non sembra esserci dibattito, tutti parlano con una sola identica voce  

Prendiamo per esempio il caso Renzi: lodato come detto quando fa l'ospite da "Amici" o addirittura usato come una granata dal Corriere quando c' era da fermare Bersani. La rielezione di Napolitano in pratica comincia con la famosa intervista di Renzi sul Corriere in Aprile ai tempi dell'esplorazione Bersani che rompe gli equilibri nel PD. Risultato: Napolitano rieletto e governo del Presidente, cioè la soluzione Corriere. Sei mesi dopo stanchi però dell'attivismo di Renzi che non vuole né morire per Letta né morire prima di essere stato presidente del consiglio, il sindaco viene prontamente richiamato all'ordine, si ribaltano i ruoli; Renzi diventa un avventuriero che parla troppo ("Salvate il soldato Matteo!"), "si scopre al centro"  ed è oramai "logorato"; insomma togli il disturbo e, se fai il buono, ne riparliamo tra un paio d'anni altrimenti fai "l'errore" e la fine di Bersani.
Ora, quando gli analisti politici scafati ci ricordano ogni tanto che "sei mesi in politica sono una eternità" intendono esattamente quello che è capitato a Renzi, il punto non è questo.
Il punto è che c'è un progetto politico (che a me sembra feroce) a cui la realtà o meglio il racconto della realtà si deve uniformare. 
In questo al Corriere sono (quasi) leninisti

sabato 13 luglio 2013

Spesa Pubblica vs PIL

Uno degli argomenti del dibattito politico economico citato  per sostenere la riduzione della spesa pubblica in Italia è il seguente: dal 2001 al 2012 il rapporto  spesa pubblica/PIL è passato, in Italia dal 40 al 45% mentre in Germania dal 42 al 40%.
Si possono osservare due cose?
1 Come in tutti i rapporti la variazione può dipendere dal numeratore o dal denominatore. In questo caso credo che la pesante diminuzione del PIL italiano sia la causa principale del peggioramento del dato italiano e dimostri in realtà come la crisi dell'euro sia un sostanza un trasferimento di risorse dai paesi periferici a quelli "virtuosi"
2 La Germania ha, nel periodo considerato: nazionalizzato diverse banche accollandosene i debiti ed i titoli divenuti tossici con la crisi, ha finanziato un gigantesco programma di rottamazione di vecchie auto che è costato qualche miliardo,  ed ha finanziato la riduzione dell'orario di lavoro praticata da molte imprese nella crisi come alternativa al licenziamento.  Può essere che nessuna di queste cose sia tecnicamente spesa pubblica, però delle  due l' una:
O il dato sulla Germania  è "abbellito" e quindi non ha molto senso compararlo con quello italiano meno o diversamente abbellito da quello tedesco,
Oppure il dato è vero, ma allora è in contraddizione con la necessità del taglio di spesa pubblica perché indica che anche intervenendo pesantemente nell'economia, aumentando magari la spesa, non si peggiora ma si migliora il rapporto spesa pubblica/PIL, cioè il contrario di ciò che si vuol dimostrare

domenica 7 luglio 2013

Il caso Lituania ovvero l'austerità espansiva

Questo Post è un tentativo di dare un senso al discorso economico comune e vedere che tipo di impatto possono avere alcune politiche ritenute giuste dalla maggior parte degli attori del discorso pubblico in Italia. Penso in questo caso sopratutto ai grandi giornali di opinione ed ai loro esperti che dettano la politica economica ritenuta appunto "giusta" da più di un ventennio.
È un piccola analisi che riguarda la Lituania che sarà il prossimo paese a entrare nell'euro e ha conosciuto negli ultimi anni una crescita molto sostenuta applicando proprio quelle politiche molto popolari anche da noi. Ripeto qui non si parla di Grecia, Portogallo, Cipro, Irlanda o Italia, questa è un tentativo di critica ad un caso che si può considerare di "successo"
Vediamo i dati (trovati qui), prima di tutto il PIL:

questo grafico è noto e fa parte della discussione internazionale sulle performance economiche dei paesi baltici come metro delle politiche di austerità implementate un po' dovunque in  Europa. La linea nera mostra la crisi tra il 2008 e il 2010 e la ripresa dal 2011 in poi.
I fautori dell' austerità sostengono che questa è la prova che questo metodo funziona infatti la ripresa inizia dopo l'introduzione di misure anticrisi "montiane" anzi più che montiane direi misure di taglio della spesa pubblica sul tipo di quelle che sostengono per es. Alesina e Giavazzi  sul Corriere,  Ricolfi (proprio oggi) sulla Stampa o il gruppo di Fare per Fermare il Declino; è la famosa "austerità espansiva" appunto (in realtà il termine non è stato mai usato dagli autori che ho citato, ma lo uso io)
Ora i critici dell' austerità sostengono che i livelli pre crisi dopo due anni di ripresa ancora  non sono stati raggiunti e tra l' altro non sembra che lo saranno e questo per loro è un segnale che qualcosa non funziona.
Il punto però non è questo o meglio non è solo questo.
consideriamo il grafico sotto: andamento dei salari



come si vede se prima del 2008 i salari aumentavano del 10-20% annuo ora sono praticamente fermi (almeno sulla scala del grafico). Chiaramente in tutto questo ha un ruolo importante anche l'inflazione che è diminuita drasticamente dal 2008 al 2010 come  si può intuire dall' andamento dei consumi interni nel primo grafico, ma tenendo conto anche di questo credo si possa dire che dal punto di vista di chi ha un lavoro, "ripresa"  semplicemente significa che i salari non diminuiscono più e se prima della crisi si guadagnava 100 nel mezzo della crisi il salario è sceso a 70 ed ora è più o meno 80: 
abbastanza deprimente direi, in sostanza la ricchezza prodotta in più dal 2011 in poi non finisce nelle tasche (e nei consumi) di chi l' ha prodotta ma nelle tasche e nei consumi di altri.
Consideriamo ora la disoccupazione:



qui le cose sono ancora peggio del grafico sui salari; la disoccupazione è diminuita con la crescita ma rimane ancora più del doppio di quella del 2008 (!) e addirittura rimane costante anche quando la forza lavoro (linea nera) diminuisce tra il 2011 e 2012 (emigrazione?)
Risultato: si è ritornati a produrre ricchezza ma chi è in grado di farlo deve pagare questo privilegio con più lavoro e meno salario

Domanda: è una politica di successo?

La mia risposta è chiaramente no, anche non tenendo conto dei costi sociali altissimi di una politica del genere tra l' altro facilmente intuibili e su cui magari varrà la pena di fare un altro post.
Quello che invece si pensa in Europa della Lituania è invece di tutt'altro tenore, non a caso è stata  accettata entusiasticamente nel gruppo dell' euro, ma per questo mi serve un altro post

A presto


lunedì 1 luglio 2013

Schumpeter economista della crisi (come Marx?)

Analisi di A. Negri (si proprio lui) su Joseph Schumpeter (manifesto 21/06): il tema è interessante l'articolo ha come pretesto la pubblicazione di  una raccolta di studi su  Schumpeter, economista considerato fondamentale nella dottrina economica "moderna" (una delle rubriche più importanti dell'Economist, tanto per fare un esempio,  porta il suo nome).  Famosissima è l' idea della "distruzione creativa" del capitalismo con al centro la figura superumana (?) dell'imprenditore.  A rileggerne i saggi non è proprio così ed almeno l'interpretazione dell'imprenditore come divinità è appunto una lettura interessata di Schumpeter. In realtà l'economista formula la sua teoria come critica, prima di tutto epistemologica (che cosa sono le scienze sociali? Qual è il  loro metodo?) l' imprenditore "creatore" nasce come un tentativo di superare i limiti della scienza economica del suo tempo. 
Per Schumpeter  l'agire dell'imprenditore ha sempre un carattere conflittuale: "l' imprenditore non è un fattore di mutamento ma il portatore di un meccanismo di mutamento". 
Berlusconi? Marchionne? non credo (qui siamo alle letture interessate) si tratta piuttosto di una caratteristica "ontologica" (la parola è di Negri), una proprietà formale dell' Attore Economico. 
Tutto qui? Non proprio, Schumpeter è consapevole della crisi della borghesia, crisi, appunto, di conoscenza (e quindi è in questo senso attuale) che finisce per limitare il carattere fondante creativo che sarebbe proprio della borghesia: "il capitalismo anche quando sia economicamente stabile crea una mentalità e uno stile di vita incompatibili con le sue stesse condizioni fondamentali, con i suoi movimenti e le sue istituzioni sociali".
Discutere solo di aumenti di produttività e non di queste cose (e di molto altro) è un esempio di rimozione della politica e della società italiana ed europea di oggi

martedì 25 giugno 2013

Cose sinistre II

Secondo Ferrara le giudici che hanno condannato Berlusconi ieri sono erinni e chiaramente quel moderato a senso unico di Pierluigi Battista non glielo rinfaccerà mai (a proposito i tweet di scherno tipo "ah Gotor hai scajato" come la sera delle elezioni  gli  sono rimasti in canna questa volta): perdinci! Basta con questi estremisti! il momento è grave l'Italia rischia la rovina e voi vi trastullate con un  processo che non ci possiamo permettere?
Più che liberale come sempre Battista sembra Trasimaco; anche più di Ferrara

sabato 22 giugno 2013

Cose sinistre

"Personalizzazione paranoica dell'esercizio politico" (le parole sono di Asor Rosa)
È il programma di Renzi e delle sue innumerevoli interviste (la stampa italiana è sempre molto originale)
Il bello è che il programma è purtroppo pure  attuabile e questo grazie anche  al partito che lui dice vorrebbe (ma perché parla sempre al condizionale?) rinnovare.
Onestamente preferisco la vecchia "nuova" sinistra

mercoledì 22 maggio 2013

Riflessione

Essere come effettualità? Hmm in fondo anche l'essere "primo" in fisica teorica si chiama "azione" #opusdei 

domenica 19 maggio 2013

Solidarietà a Lucy

La guerra alla droga e relativa tolleranza zero producono mostruosità, per fortuna qualcuno se ne sta accorgendo
a proposito, sempre sul tema, questa storia sembra un romanzo ma è vera

ovviamente a "Lucy" ed al suo collega tutta la nostra solidarietà

quanto a noi speriamo che qualcuno dia una mano ai radicali e ci faccia un' azione politica io mi associo da subito, sarebbe ovviamente un' azione per il garantismo di tutti e per i diritti di tutti 
Aboliamo la legge Fini Giovanardi e l' Italia sarà un posto più giusto


giovedì 16 maggio 2013

Eklig

................................(i puntini mi servono per definire graficamente la mia perdita della parola, dopo la fine del capitolo "elezioni politiche 2013").................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Avete vinto voi poteri forti!
Oramai è come se vivessimo imprigionati nel passato: la macchina del tempo esiste e ci ha portato negli anni 70 solo senza scala mobile, ma con il governo di unità nazionale
 Bleah! ihhhhhhh! eklig!" dice mio figlio quando qualcosa non gli piace.
Ora lo dico io.
È incredibile che una simile perversione sia sostenuta senza problemi anche da quelli che poco prima rimproveravano al povero Bersani di fare una politica "novecentesca". Stiamo parlando a occhio e croce di praticamente tutto il corriere +  i  politologi e politici di sinistra non "novecenteschi" e quindi realisti (secondo loro questa è una conseguenza logica del non novecentismo) - "il principio di realtà!", "il principio di realtà!" si sentiva sempre dire da costoro.
 La cosa più assurda (Beckett, Ionesco dove siete? Dove siete?) è stato Napolitano che si è fatto pregare per farsi rieleggere come la sua spalla Monti che non vedeva l' ora di essere sollevato dal suo incarico di governo.
Ihhhhhhhh Eklig!
Chiedo scusa, mi sono fatto prendere la mano.....
Parliamo d' altro:
I Daft Punk stanno per pubblicare un album (Random Access Memory) che però si può ascoltare in streaming su iTunes, a me sembra una buona idea, l' album è di quelli che si ascoltano da subito senza problemi, è molto bello forse troppo, non so come sarà negli ascolti successivi,
È molto anni 70 pure lui, non solo nel suono ma anche nelle immagini luccicanti con cui l' album viene presentato.
Semplicità e  essenzialità  si cercherebbero invano nelle canzoni. I suoni sporchi, per fortuna, invece no.
Anche Tricky pubblica un nuovo album (False Idols) l' ho preordinato  su iTunes (che onestamente mi sembra una cosa demenziale dato che si scarica, ma non ho saputo resistere)
non vedo l' ora.


martedì 9 aprile 2013

Automobili

Oggi su "Heute Journal" il (quasi) più seguito telegiornale tedesco (canale ZDF), solito collegamento dalla borsa di Francoforte, il reporter si fa pensieroso:
"Oggi VW (Volkswagen) è stata il fanalino di coda del DAX, numeri in rosso nell' ultimo trimestre. I motivi? Euro troppo forte nei confronti di Yen e Dollaro ed Europa in crisi ergo meno macchine vendute"
Udite, udite! Chissà cosa ne pensano a Berlino.
Secondo me la fine del rigore si avvicina, e magari il governo Bersani pure :)

martedì 12 marzo 2013

PdmenoL

La scena di ieri al tribunale di Milano è dedicata anche a quelli che chiamano il Pd PdmenoL

martedì 5 marzo 2013

Popolo o plebe?


Dopo le ultime elezioni, siamo ridiventati un popolo o siamo rimasti la plebe del 2008?
Secondo il neo parlamentare Manconi (Mercoledì 6 Marzo sull' Unità) siamo diventati post berlusconiani, sembra di capire che in fondo il grillismo (come il montismo di cui secondo me il grillismo è uno specchio) è la prosecuzione del berlusconismo dopo Berlusconi, ne è quasi l' evoluzione sociologica naturale. Analisi molto più convincente di quella vagamente millenarista e inconcludente di Revelli sul Manifesto (Martedì 5 Marzo). Non leggetelo vi deprimerete senza aver capito un' acca a parte la solita storia della sinistra novecentesca quindi partitocentrica quindi antidemocratica quindi esposta agli tsunami.

5S e Wu Ming

5 era fino a lunedì scorso un numero innocente anche un po' noioso. Da quando però sono usciti i risultati delle elezioni politiche questo numero è diventato il centro della politica europea. Che faranno i 5 stellati? Si alleeranno? Chi sono?
Cominciamo dall'ultima domanda. Secondo me sono gente normale da quello che si vede a Parma, molto simile a Rigor Monti, di miracoli li se ne sono visti pochi cose strane pure, in compenso c'è una solida amministrazione. Poi ho letto una bella intervista di Wu Ming, un' istituzione della sinistra (secondo  un' altra istituzione: M Bordin) sul manifesto di venerdì 1 Marzo (a pagina 4) molto critica con il movimento,  accusato di essere un predatore di istanze di base (dal no TAV al no muos alle battaglie anticasta) con un' anima reazionaria (una cosa simile, se non erro, è sostenuta  anche da D. di Vico sul Corriere di lunedì 4 Marzo). Insomma il grillismo di sinistra non esiste e questo porterà alla rivolta della base contro i vertici "proprietari" del movimento.
Se vi capita dategli un' occhiata
P.S.
Per le altre due domande al momento la sfera di cristallo non funziona, sorry